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de JeanFabry
 

da "Sabato Sera" del 18 giugno 2005
    -    Concerto dei Jean Fabry a Russi sabato 18

Note pop per sensibilizzare, raccolta differenziata di musica

Russi. Rusco, in italiano è, secondo un'etimologia di attribuzione incerta, la pianta del pungitopo dalle caratteristiche foglie aculeate. Invece in romagnolo "e rosc" è la spazzatura, che da qualche anno a questa parte viene (o dovrebbe essere) sottoposta ad una costante opera casalinga di differenziazione. E proprio dalla differenziazione nasce il progetto per la serata di sabato 18 giugno nel giardino della Rocca di Russi (in via Trieste dalle 21), intitolato "Fruga nel rusco, raccolta differenziata di musica e altri rifiuti".
"E' un tema, questo della raccolta differenziata, che mi è sempre stato particolarmente a cuore - dice Antonio Baruzzi, voce, chitarra e mente dei Jean Fabry, collettivo di musicisti autoctoni, che per la prima volta suoneranno in casa nella rocca dell'ex-ospedale - . L'idea nacque in collaborazione con l'assessore all'Ambiente Castellari e poi siamo passati alla fase realizzativa con l'apporto dell'assessorato alle Politiche Giovanili e oggi è patrocinata dal Comune di Russi e da Hera".
Prima del concerto dei Jean Fabry avrà luogo la performance teatrale solista di Franco "Cecè" Zoli, e quindi il concerto accompagnato dalle immagini proiettate a cura di Luca Pirazzini, mentre a lato sarà allestito uno stand di libri "a tema" dalla casa editrice Moby Dick, che ha appena pubblicato anche il libro "Basterd" di Andrea Giuliani, batterista dei Jean Fabry, nonchè addetto all'organetto diatonico.
Una panoramica di arti differenziate, dunque, per sottolineare il valore della differenziazione in assoluto, processo più impegnativo ma anche più fruttifero alla fine.
"La cosa che più ci interessa come musicisti - afferma Giuliani - è quella di avere uno stile nostro, riconoscibile. E' la cosa più difficile ma anche più soddisfacente e può stimolare curiosità anche in pubblici lontani dai circuiti musicali più classicamente alternativi".
La proposta musicale dei Jean Fabry, in azione dalla fine degli anni '90 e che hanno da poco pubblicato il mini-album "Rotoballe" su Sciopero Records (l'etichetta degli Yo Yo Mundi) è in effetti tanto personale quanto orecchiabile, una pop music che nasce dal folk popolare per contaminarsi di ritornelli orecchiabili e suoni improbabili scaturiti dalla passione della band per strumenti desueti come vecchie tastierine Korg e chitarre di bassa lega.
"La cultura tutta e non solo la musica va differenziata - commenta Baruzzi - e per questo ci piace suonare strumenti riciclati, e non vintage, un discorso molto diverso e più legato al costume".
"Anche il rusco può poi venire riciclato e poi produrre ricchezza - aggiunge Paolo Pappi, addetto a sintetizzatore e campionatore - , lo dimostrano i nostri stessi strumenti".
In definitiva i Jean Fabry si accostano alla tematica della differenziazione nella maniera migliore, e non stupisce che nei loro concerti accada normalmente di tutto, da improvvisazioni a commento di pellicole mute, fino alle letture dei pensieri del pubblico raccolte in un barile e a intermezzi culturali con (tra le altre cose) riassunti della teoria quantistica in tre minuti.
"Non vogliamo legarci a schemi troppo rigidi - conclude Baruzzi - , la nostra musica vuole andare incontro ad appassionati di altri ambiti e non vuole suonare nè troppo ruffiana nè troppo smaccatamente "diversa" ad ogni costo. Per di più, appoggiare il tema della raccolta differenziata significa per me promuovere un certo tipo di cultura ambientalista che sostengo, specie quando in giro è tutto un brulicare di leggende metropolitane sull'inutilità della raccolta differenziata".
I Jean Fabry suoneranno anche al Centro Culturale Polivalente di Russi il 27 giugno in occasione della presentazione del libro di Andrea Giuliani.

Federico Savini

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